Palazzo Municipale
Il Palazzo Municipale costruito nel secolo XII è andato soggetto a varie vicissitudini; completamente restaurato nel sec. XVII, fu nuovamente rimaneggiato nel sec. XIX, ed oggi non conserva quasi nulla dell’architettura originaria. La facciata principale è quella prospiciente la piazza XX Settembre, e presenta una doppia scalinata di 15 gradini, un portale in pietra a bugne, sormontato dallo stemma comunale (un leone su cinque colli), tracce di due archi chiusi della “Loggia degli Anziani”, due stemmi con epigrafi che ricordano i meriti dei governatori Tommaso Acquaviva (1662) e Giovanni Mattei (1718) e una meridiana a muro (orologio solare). Al primo piano, nel primo locale a sinistra, è un frammento (testa di San Vincenzo Ferreri) degli affreschi eseguiti da Giacomo da Campli (sec. XV); dello stesso autore è il dittico nel locale adiacente (attualmente adibito ad archivio del Giudice di Pace), raffigurante la Vergine che allatta il Figlio e S. Maria Maddalena (datazione: 6 agosto 1461). Nella sala delle udienza (fino al 1999 della Pretura, e dal 26 marzo 2001 del Giudice di Pace), “Icaro”, tempera eseguita il 3 novembre 2000 da Felice Levini (nato a Roma nel 1956). Il secondo piano è occupato da alcuni uffici comunali e quasi tutti i soffitti sono decorati; quello della Sala di Rappresentanza fu dipinto da Dionisio Rossi; nella stessa sala sono custoditi alcuni ritratti di personaggi ripani (secoli XVII-XVIII); il busto in marmo di Vittorio Emanuele II (1879), opera dello scultore senese Giovanni Duprè. Il terzo piano è occupato da due uffici comunali e da due archivi, che costituiscono una fonte preziosa di notizie non solo per la città, ma anche per il circondario, data la consistenza dei documenti; essi sono: archivio storico comunale (riordinato ed informatizzato negli anni 1989-93 dai professori Emilio Tassi e Walter Michelangeli), l’archivio notarile mandamentale.